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Pannello di Girasole
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Secondo i ministri dell'agricoltura la
soia ogm non deve essere coltivata nè commercializzata.
L'ultima parola spetta al Comitato Esecutivo Europeo
L'ultimo
passo verso l'autorizzazione al commercio di soia geneticamente
modificata, la valutazione da parte del comitato esecutivo europeo,
giunge oggi dopo un iter burocratico durato un anno e che ha
visto i ministri dell'agricoltura riuniti a Bruxelles negare
l'autorizzazione alla vendita della soia geneticamente modificata
A2704-12 prodotta dall'azienda tedesca Bayer CropScience AG.
La Bayer aveva inoltrato una richiesta di vendita sul mercato
della sua soia geneticamente modificata due anni fa ed il primo
nulla osta era arrivato nell'agosto del 2007 dall'Autorità
Europea per la sicurezza Alimentare, che aveva escluso che questo
tipo di soia potesse avere effetti negativi sulle persone o
sugli animali. Su questa base, la Commissione europea aveva
elaborato nell'aprile 2008 una bozza di decisione che ne autorizzava
la vendita ma il Comitato sul cibo e la salute degli animali,
un organismo nato nel 2002 per supportare
l'esecutivo europeo nelle decisioni in materia alimentare, fermò
l'autorizzazione poichè non vi fu accordo tra i suoi
membri.
Nelle votazioni riguardo la commercializzazione della soia ogm
i rappresentanti di 13 Stati votarono a favore, 8 contrari e
5 si astennero dal voto.
La situazione si è ripetuta a Bruxelles dove i Ministri
dell'agricoltura, in una sessione di consiglio durata fino a
tarda notte, non han trovato un accordo riguardo l'autorizzazione
richiesta dall'azienza Bayer, mancando una maggioranza qualificata
sia a favore che contro.
Ora sarà compito dell'esecutivo europeo prendere una
decisione definitiva in merito. Se darà il via libera
alla commercializzazione della soia A2704-12, questa potrà
essere venduta negli Stati membri solo se incorporato nei cibi
o nei mangimi per gli animali. Nessuna autorizzazione invece
per la coltivazione diretta.
Il primo via libera, giunto nel 2007, ha suscitato la reazione
degli ambientalisti. In particolare Rossella Muroni, direttore
generale di Legambiente, ha posto l'attenzione sul fatto che
l'utilizzo di ogm non ha mai risolto nessuna emergenza alimentare,
piuttosto ha incrementato il profitto delle multinazionali produttrici.
La Muroni ha anche ricordato che "La crisi alimentare della
zootecnia non si risolve con l'introduzione degli Ogm ma, piuttosto,
eliminando i monopoli e modificando le politiche adottate dai
paesi sviluppati. Sono le produzioni nazionali autonome, coltivate
nel rispetto del proprio sistema agroalimentare, la vera scelta
per scongiurare l'attuale scarsità di mangimi ed il giusto
modo per assicurare la salute e la sicurezza sulle nostre tavole".
A cio si aggiungono le preoccupazioni riguardanti le possibili
conseguenze sull'uomo e sull'ambiente dell'introduzione di organismi
geneticamente modificati.
Di tutti questi fattori dovrebbe tener conto la commissione
UE alla quale spetta ora la decisione, dopo il gioco, non nuovo,
di scarico delle responsabilità attuato dai paesi europei.
E probabilmente la commissione UE darà l'approvazione
in linea con la politica di aprire al biotech per incrementare
il mercato delle multinazionali produttrici.
Redazione MolecularLab.it
(18/07/2008)
Salgono
i prezzi di produz in agricoltura
Agricoltura/
Coldiretti: costi produzione +11%, colpa dell'energia
Concimi +52%, spese per colture cereali +17%, per allevamento
+9%
Roma, (Apcom) - L'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia
spinge alle stelle i costi di produzione in agricoltura, che
aumentano mediamente dell'11 per cento. Lo afferma la Coldiretti
in riferimento alle stime di Nomisma sul rincari del 6% per
la bolletta della luce e del 3,7% per quella del gas.
"L'aumento record delle bollette energetiche all'inizio
dell'autunno colpisce - precisa la Coldiretti - soprattutto
le attività agricole che necessitano del riscaldamento
delle serre, in particolare fiori, ortaggi e funghi, di locali
come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati
all'alimentazione degli animali, oltre a quelle che utilizzano
il carburante per il movimento delle macchine come i trattori".
"Tra i fattori della produzione che hanno subito maggiori
rincari - prosegue l'organizzazione - ci sono i concimi (+52%)
necessari per fertilizzare il terreno, mentre tra i settori
a soffrire di più per l'incremento dei costi sono la
coltivazione dei cereali come grano, mais e riso con incrementi
del 17 per cento. Rincari record si hanno anche per le coltivazioni
industriali (+12%) come il pomodoro e per l'attività
di allevamento per latte e carne che - conclude la Coldiretti
- sono aumentati del 9 per cento per bovini e suini".